Mercoledì 22 ottobre si è tenuto presso l'Università Humanitas l'annuale Anatomage Tournament, una sfida tra studenti di Medicina e Chirurgia di diverse università italiane e straniere. Gli studenti si sono confrontati non solo attraverso le proprie conoscenze in ambito anatomico sfidandosi in prove di gruppo utilizzando la tavola anatomica virtuale Anatomage ma anche dimostrando l’affiatamento e la capacità di lavorare in squadra.

Hanno partecipato oltre all’Università del Piemonte Orientale (UPO), l'Università degli Studi di Milano, Milano Bicocca, Torino, Bologna- Ravenna, Catanzaro, Western Balkan University di Tirana e l'Humanitas, sede del torneo.

 

La squadra dell’UPO (Le Upine) era formata da:

Matilde Chiodi (II anno)

Alice Mancini (II anno)

Silvia Marangoni (II anno)

Simona Asperges (II anno)

I preziosi tutor della squadra: Giada Zanetta (IV anno), Michele Lapadula (IV anno), Agatagaia Carciolo (III anno).

 

UPO si è difesa benissimo ottenendo il punteggio totale più alto di tutte le squadre ma, un po’ di sfortuna con le eliminazioni dirette, ha fatto sì che UPO risultasse al terzo posto nella classifica finale.

“Ringrazio di cuore la professoressa Boccafoschi per averci dato la possibilità di partecipare a questo magnifico progetto che ci ha permesso di metterci alla prova e soprattutto di confrontarci con colleghi provenienti da altre università, sentendoci parte di una comunità dove regna la passione per la medicina.” - Dichiara Alice Mancini – “Questa esperienza ci ha permesso di creare una squadra affiatata, compatta, competitiva e capace di collaborare con determinazione ed entusiasmo, aspetto che con nostro grande piacere è stato riconosciuto e apprezzato anche da membri dello staff e professori. Il risultato ottenuto non rispecchia soltanto una soddisfazione personale ma soprattutto la conferma del valore dell’impegno, della curiosità e della dedizione con cui tutte noi abbiamo affrontato la preparazione e la gara. Tornare a casa con la consapevolezza di esserci messe in gioco con serietà e passione e aver apprezzato ogni minuto della giornata, portandoci nel cuore un così bel ricordo, è di per sé la vittoria più grande.”

“É stata un’esperienza dal grande valore formativo. Partecipare ci ha permesso di imparare che il lavoro di squadra è tanto importante quanto la preparazione tecnica.” – dichiara Matilde Chiodi.